descrizione
La tesi di laurea, sviluppata con Carlo Mollino fino alla prematura scomparsa del maestro, si confronta con il progetto di una stazione sciistica in contesto alpino intesa quale occasione per dare forma, in termini architettonici e urbanistici, ad una nuova città sistemata su terreni in alta quota ancora incontaminati. Le scelte tipologiche si adattano alla morfologia del territorio assumendo i dati geofisici e climatici quali vincoli di progetto. Le architetture e l’impianto si definiscono così nell’oscillazione tra l’attenzione al territorio e l’introduzione di elementi tecnologici di innovazione sperimentale. Il controllo dell’impatto, assicurato dall’attento adagiarsi delle unità abitative sulle curve di livello del terreno e dal ricorso a materiali di finitura legati alla tradizione alpina (legno, pietra), si combina così all’uso del cemento armato e all’introduzione di percorsi movimentati da tapis roulantes, debitamente protetti dagli agenti atmosferici a mezzo di coperture in plexiglas. La bibliografia ragionata di progetto si costruisce sul confronto con le sperimentazioni di Neufert, Le Corbusier, Hall, Mumford così come con gli approfondimenti tematici di Bertuglia, Carbonara e Cereghini e con la lezione di Chappis, noto architetto paesaggista francese.